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Un oro di cuore, orgoglio e tecnica. La street di Mattia è un’arte

Cade, si rialza e vince. Ha vinto un oro di cuore, coraggio e grinta. Campionissimo dell’arte della Break, punta alle Olimpiadi di Parigi 2024 dove sarebbe fiero di rappresentare l’Italia così come è accaduto per i Giochi Giovanili in Argentina. È Mattia Schinco uno dei “Fantastici 4” della Nazionale azzurra della FIDS.  

Un oro di carattere e di orgoglio…

Assolutamente! Cuore, orgoglio e grinta. Ho rischiato di abbandonare la gara a causa di una brutta infiammazione ad un legamento della gamba. Dopo le selezioni preliminari avevo ottenuto il punteggio migliore. Ho stretto i denti e ho provato a restare in piedi. Abbandonare così mi sarebbe dispiaciuto.  

Eri arrivato quasi al limite del dolore.

Ho pianto, stavo malissimo. Mi avevano detto di andare in ospedale che era rischioso proseguire.

Come hai fatto a scendere in pista?

Ho rivissuto il film Karate Kid. Un mio amico della Slovenia mi ha fatto dei massaggi dolorosissimi sulla parte, l’ha riscaldata, l’ha manipolata e mi ha rimesso in piedi per la finale.

Una finale avvincente con Luca Bressan

Una finale bellissima e difficilissima. Luca è stato fortissimo. La mia vittoria davvero vale doppia sia per l’infortunio sia per aver battuto Luca che ha fatto una finale meravigliosa. Sono davvero molto contento.

Fra meno di un mese il Mondiale in Cina, ci sarai?

Devo riposare ma non posso non esserci. Torno a casa e mi faccio curare a dovere e per fine giugno voglio rappresentare l’Italia al Mondiale. Ho parlato anche con il presidente Barbone e gli ho assicurato che la prima cosa che faccio è farmi curare. Non ho mollato oggi e non posso mollare per un traguardo sportivo così prestigioso. Sarò in piedi per la Cina.

Differenze fra Buenos Aires e questo Europeo

Le modalità di sfide all’europeo erano simili a quelle del Mondiale in Polonia quindi mi sono trovato bene, in Argentina invece per le Olimpiadi hanno utilizzato un altro metodo di sfida con tante uscite nei cyper e non ero abituato, in più anche la location all’aperto non mi ha aiuto. Nelle sfide individuali ho gareggiato con il sole negli occhi, sono fotofobico, e anche il pavimento era riflettente, ho praticamente gareggiato senza vedere. Il giorno dopo invece tutto è filato liscio. Il tempo ha giocato a mio favore regalandomi una giornata piovosa, senza sole.

 Cosa è cambiato dentro di te dall’Olimpiade?

È cambiata l’esperienza. Con un infortunio in corso come è capitato a Rimini 8 mesi fa avrei puntato tutto sul carattere e meno sulla tecnica, oggi invece ho dato maggiore attenzione ai passi, a saper dosare bene le forze, a spingermi al limite quando era necessario farlo, e ad essere calcolatore, a gareggiare con astuzia quando era il caso, senza sfinirmi. È cambiata la testa, questo fattore lo impari con il tempo e con l’esperienza. Gli errori del passato, i tanti errori ti fanno crescere.

E sullo sfondo c’è Parigi 2024…

Penso che ci devo essere a tutti i costi. La stessa cosa che è successa per le giovanili. Sono super favorevole è tutto in evoluzione. La break è giustissimo che venga inserita. È uno sport al passo coi tempi. È uno sport che elimina le differenze sociali, quello che è lo spirito di tutti gli sport Olimpici: dare a tutti l’opportunità di fare sport ad alti livelli. Anche i breaker americani, i fondatori della break, sono soddisfatti di questa opportunità perché la sua filosofia, l’anima della break grazie a Parigi 2024 saranno conosciuti da tutti.