Il flamenco è l’arte gitana per eccellenza. Attraverso il suo canto dirompente ci racconta di amore e odio, gioia e tristezza, dolore e felicità. Ha la pienezza della sua terra, l’Andalusia e la forza delle sue antiche radici.
È una cultura di “mezclas” (mescolanze) ed i retaggi che vi sono arrivano dall’India, dal Medio Oriente, dall’Africa, dal Sud America. Quest’arte non è nata nei teatri ma è un modo di vivere: nasce nelle case, nelle riunioni fra amici, dove s’improvvisano canti, dove ci si muove al ritmo della chitarra, e dove la voce tagliente del cantaor racconta l’animo umano.
La danza, il ritmo, il “cante”, la chitarra e sono protagonisti alla pari in un dialogo sempre attento. Consapevolezza, forza, femminilità e mascolinità, passione rendono il flamenco carico di pathos.
Il “baile” flamenco è l’espressione più conosciuta di quest’arte, che in realtà è un tutt’uno con il “cante” ed il “toque”.
Nei contesti familiari e di tablao è quasi sempre una danza solistica, caratterizzata, sulla base di codici ben precisi, da una buona dose di improvvisazione, dove il ballerino è comunque coreografo della propria esibizione.
Nella sua accezione più “pura” il baile flamenco, dunque, è espressione personale legata al “sentido” del baile coreografato.
Il Flamenco dalla seconda metà dell’800 si è poi evoluto da danza popolare e familiare a vera e propria danza teatrale. Sono nate compagnie e grandissimi interpreti lo hanno reso famoso in tutto il mondo.
Nel baile flamenco esistono movimenti del corpo e delle braccia detti “braceo” e il battito dei piedi “zapateo” o “taconeo”. Lo zapateo viene utilizzato dal ballerino per introdurre il cante (llamada) o per sottolineare la fine di un verso o di una letra (remate) oppure per eseguire dei veri e propri assoli ritmici (escobilla). E’ un vero e proprio codice di intesa fra i tre protagonisti cante baile e chitarra.
L’abbigliamento del ballerino prevede speciali calzature molto resistenti con chiodi ribattuti in punta e sul tacco e abiti in sintonia con il palo proposto, soprattutto per le donne. Infatti, le fogge e i colori si armonizzano con il sentimento del palo rappresentato: colori sgargianti e pois per i bailes più leggeri e gioiosi e toni più smorzati per i bailes più “jondos” profondi).
Nel ballo si possono utilizzare diversi accessori, il bastone e talvolta le nacchere sono quelli utilizzati solitamente dagli uomini (le nacchere in particolare solo in alcuni tipi di danze come sevillanas e fandangos), mentre le donne oltre alle nacchere (anche per altri generi quali solea, seguiryia, ecc.) utilizzano anche il ventaglio (abanico), lo scialle (manton), il cappello (sombrero) e l’abito con lo strascico (bata de cola).
Le coreografie sono create sui diversi “PALOS” e possono variare dal flamenco più tradizionale a quello più “nuovo” che ha subìto influenze dalla danza contemporanea e da altri stili di danza.
Responsabile tecnico nazionale di disciplina: Elisabetta Mascitelli