Hanno preso il via il 15 di luglio a Firenze i Trisome Games, prima edizione delle olimpiadi per gli atleti Down. I giochi , che continueranno fino al 22, vedono gli atleti di 36 nazioni dei cinque continenti competere in nove discipline – dall’atletica leggera al nuoto, dalla ginnastica ritmica e artistica al tennis tavolo e poi calcio a 5, judo, sincro e tennis – per aggiudicarsi una medaglia e inseguire un record. Tra atleti e tecnici sono un migliaio le persone coinvolte in questo evento che dopo questa prima edizione di Firenze si ripeterà ogni quattro anni in corrispondenza dei Giochi paralimpici.
Una prima mondiale dell’evento dedicato ad atleti con sindrome di Down, che ha scelto l’Italia e Firenze per il suo esordio. «Un momento importante per il nostro Paese e per la sua cultura sportiva» lo ha definito Luca Pancalli, presidente del Cip (Comitato Italiano Paralimpico) in occasione della presentazione dei Trisome Games. «Per la prima volta nella storia si svolge un evento multidisciplinare dedicato esclusivamente ad atleti con sindrome di Down e si terrà in Italia» ha proseguito il presidente del Cip. «Questo è un motivo di vanto, ed è per questo che mi sento di ringraziare chi ha permesso di ospitare questo straordinario evento e chi materialmente sta lavorando per garantire il migliore successo organizzativo».
Alla base di questa iniziativa un’idea, come ha spiegato il presidente di Cip Toscana Massimo Porciani, ex campione di tennis in carrozzina «nelle competizioni aperte alla disabilità intellettiva, le persone con trisomia 21 non hanno le stesse possibilità fisiche per esempio, di un atleta autistico», neppure in caso di sport praticato a livello agonistico.
E proprio il CIP toscana, ha fortemente voluto gli atleti del settore paralimpico della Danza Sportiva per aprire e chiudere il solenne Cerimoniale di queste olimpiadi. A fare gli onori di casa in Piazza della Signoria di fronte ad un folto pubblico, Roberto Girolami, colonna portante del settore Paralimpico FIDS: “ Io come non vedente e Giuditta Spadacci con sindrome di Down abbiamo dimostrato quanto sia importante uscire dalle palestre, dalle case e non vergognarsi delle nostre disabilità. Questa è stata la nostra vittoria: le piazze.”
Nel parterre, anche questa volta, dopo l’apparizione ai Mondiali Wheelchair di Roma, la First Lady Agnese Landini , grande fan e sostenitrice dei nostri atleti del Paralimpico.