Sport e medicina. Curare la tecnica e la performance sportiva non basta. L’impegno agonistico non può essere separato dalla cura costante della propria vita e della propria salute. Vivere di sport eludendo o sottovalutando le regole di idoneità sportiva pone, chi le adotta, fuori dallo sport e dalla sana competizione. Per capirne l’importanza, il significato etico – concettuale abbiamo intervistato il dott. Carlo Tranquilli, presidente della Commissione Medica Federale della FIDS.
Qual è la legge che regolamenta l’idoneità sportiva?
La visita di Idoneità Sportiva Agonistica è regolamentata in Italia dal D.M. del 18 febbraio 1982. A norma di legge poi la visita può essere effettuata gratuitamente sia ai minorenni sia alle persone/atleti con disabilità di tutte le età che presentano richiesta della società sportiva, presso gli ambulatori di medicina dello sport del Servizio Sanitario Nazionale.
Chi può rilasciarlo?
Solo un medico specialista in medicina dello sport abilitato all’esercizio della professione ed autorizzato alla certificazione. Il medico dello sport che effettua la visita ha l’obbligo di rilasciare un certificato che sia di idoneità o non idoneità allo sport o può richiedere a norma di legge ulteriori esami per eventuali approfondimenti diagnostici.
Quindi non si può eseguire in qualsiasi studio medico…
No! Bisogna fare molta attenzione. La visita può essere eseguita solo negli ambulatori pubblici di medicina dello sport del SSN (Servizio Sanitario Nazionale) o in quelli privati autorizzati.
Dove non sono autorizzate?
Le visite effettuate in contesti differenti (spogliatoi, palestre, ambulatori non autorizzati) non possono essere considerate valide ed il certificato risulta quindi nullo a tutti gli effetti medico legali ed assicurativi.
Il certificato di idoneità cosa deve contenere?
Il certificato deve essere redatto su modello conforme a quello stabilito dal Ministero della Sanità e deve contenere i dati anagrafici, il documento di identità, l’indirizzo di residenza, la ASL di appartenenza, lo sport per cui è stata richiesta la visita, lo sport per cui viene rilasciato il certificato, la durata del certificato, il luogo e la data della visita, la data di scadenza del certificato, il timbro del medico con l’indicazione “Specialista in medicina dello sport”, il numero di codice regionale del medico certificatore con la regione di appartenenza, la firma leggibile del Medico certificatore.
La richiesta e la responsabilità a chi appartengono?
Per eseguire la visita, il medico deve ricevere una richiesta del presidente della società di appartenenza dell’atleta. È infatti responsabilità del presidente della società sportiva accertarsi che il medico che rilascia il certificato abbia i titoli per il rilascio e che la visita venga effettuata in uno studio o ambulatorio regolarmente autorizzato. Il presidente deve conservare, su propria responsabilità, l’originale del certificato di idoneità agonistica nella sede sociale per cinque anni, la mancanza del certificato o la sua irregolarità rendono nullo il tesseramento in quanto il possesso dell’idoneità per l’attività sportiva agonistica è presupposto essenziale per il tesseramento. In caso di infortunio all’atleta la mancanza del certificato potrebbe compromettere la liquidazione dell’indennizzo da parte della compagnia assicuratrice.
Un certificato vale per qualsiasi sport?
Assolutamente no! La certificazione che viene rilasciata è specifica per ogni sport o disciplina praticata. L’unica cosa che può valere per ogni certificato è la durata della validità. Nella maggior parte degli sport infatti, ad esempio nella Danza Sportiva, può avere una durata massima di 12 mesi.
Senza certificato…
Senza si è fuori legge e fuori dallo sport. Il certificato è obbligatorio per la pratica dello sport agonistico per tutti i tesserati di tutte le età a una Federazione del CONI. È bene sottolineare che la società di appartenenza è responsabile della mancata certificazione.
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