La FIDS porta in tribunale il giornalista Giorgio Marota, il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni e l’editore Gruppo Amodei. Sul quotidiano una ricostruzione “telecomandata” priva di attualità e di interesse pubblico costruito su fonti faziose e senza alcun riscontro
Il presidente della Federazione Italiana Danza Sportiva, Michele Barbone, ha dato mandato di adire le vie giudiziarie nei confronti del giornalista Giorgio Marota, del direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, della società editrice Gruppo Amodei e di Maurizio Colombo per un articolo apparso nell’edizione di oggi del Corriere dello Sport sotto il titolo “Federdanza macabra”.
È imbarazzante dover replicare ai contenuti di un articolo la cui dimensione grafica è direttamente proporzionale al cumulo di imprecisioni e di falsità che vi sono contenute. L’articolo è privo di tre elementi fondamentali: la notizia, il suo interesse pubblico e il suo fondamento, violando così le più elementari regole del lavoro giornalistico.
L’autore dell’articolo non solo mostra una conclamata imperizia nell’assemblare e non verificare le notizie, ma risulta professionalmente non in grado di valutare i fatti che riporta (peraltro datati nel tempo), considerando in modo singolare e unilaterale decisioni e ricorsi. Alcune decisioni non hanno alcun valore, mentre altre assurgono a valore di condanna. Tutto questo in spregio del diritto di cronaca. Appare in modo “chiaro”, che si tratta di un articolo “ispirato” da chi non vuole riconoscere il nuovo corso della Danza Sportiva, che da anni è impegnata in una rivoluzione per esaltare i valori sportivi della correttezza e della lealtà.
L’articolista addirittura riprende fatti del 2010 che nulla hanno a che vedere con l’attualità e la gestione degli attuali dirigenti sportivi. Tali fatti sono stati ispirati attraverso la “testimonianza” di un tesserato, tale sig. Maurizio Colombo, che da anni e con ogni mezzo manifesta la sua avversità nei confronti qualsiasi attività federale. Appare evidente che l’articolista, senza alcuna verifica e senza alcuna cognizione della verità dei fatti, si è prestato a una falsa rappresentazione, ispirandosi esclusivamente a un tesserato al solo fine di ledere l’immagine e la professionalità di tutte le persone citate nell’articolo. Per tale ragione si procederà giudizialmente nei confronti di tutti i responsabili della diffusione di questa falsa notizia e il ricavato economico sarà devoluto a favore di iniziative della Danza Sportiva paralimpica.
Roma, 16 novembre 2019