L’Italia diventa Zona Rossa e anche lo sport si ferma. Il Dpcm della Presidenza del Consiglio dei Ministri approvato nella notte del 9 marzo e già legge su base nazionale stabilisce nuove norme stringenti da applicare sull’intero territorio italiano. Il Decreto stabilisce infatti, per tutta l'Italia, le medesime limitazioni e restrizioni che il Governo aveva già varato con il Dpcm dell’8 marzo per la Regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia per il contrasto e il contenimento del COVID-19.
Alla luce delle nuove disposizioni governative anche tutto lo sport si ferma. Il presidente del CONI, Giovanni Malagò dopo la riunione avuta ieri alla presenza dei rappresentati delle Federazione Nazionali e alla presenza del Segretario Generale del CONI, Carlo Mornati ha comunicato al ministero dello Sport e al presidente del Consiglio di sospendere tutte le attività sportive fino al 3 aprile 2020. L'efficacia di tale provvedimento, su richiesta del CONI, è stato recepito e inserito al punto D dell’Art.1 del nuovo Decreto Legge stabilisce quanto segue:
“sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Gli impianti sportivi sono utilizzabili, a porte chiuse, soltanto per le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali; resta consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano; lo sport e le attività motorie svolti all'aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro”.
Il decreto in vigore da oggi, martedì 10 marzo resta in vigore fino al 3 aprile compreso.