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Area Sport

Alessandro e Silvia, un successo nato dall’ascolto di un linguaggio comune

La distanza il più delle volte non aiuta, ma non è il caso di Alessandro e Silvia. Lui di Milano, lei di Torino in comune hanno l’amore per l’Hip Hop, per l’Electric Boogie e per il ballo. Cresciuti sportivamente gara dopo gara, in pista nel Duo Adult hanno trovato la giusta alchimia per raggiungere il bronzo al Campionato Europeo di Street Dance di Rimini nella disciplina Electric Boogie. Stiamo parlando di Eduar Alessandro Molano Roman e di Silvia Lamonaca.

Come è stata la gara?

Alessandro: Bellissima, non me la aspettavo, è stata stupenda. Il livello era molto alto rispetto agli altri anni. La gara con Silvia non mi aspettavo andasse così bene, di arrivare sul podio. La paura era dettata solo dalla distanza che ci separa: io vivo a Milano, lei a Torino. La distanza avrebbe potuto incidere sulla nostra alchimia in gara invece non è stato così e il terzo posto parla per noi.

Silvia: È stata una gara molto difficile, una bella competizione. Prima di scendere in pista con Alessandro avevo fatto tutte le gare in Solo, quindi ero anche un po’ stanca ma alla fine è arrivato un podio bellissimo. Sono felicissima.

Nel vostro caso come si annullano le distanze?

A: La danza è un linguaggio comune e universale che va oltre le distanze. Senti cosa dice il tuo partner in pista e capisci esattamente cosa devi fare. Nel Duo le vibrazioni devono essere ascoltate e percepite e io e Silvia ci siamo riusciti.

S: Bisogna avere tanta fiducia l’uno dell’altro. Io e Alessandro siamo due persone completamente diverse, sia a livello di ballo e sia di esperienza. In gara abbiamo presentato una coreografia che fosse la più attinente alle nostre sensazioni. Ci siamo allenati davvero poco, quindi in pista davvero è stata fondamentale la fiducia. Ci siamo capiti fin da subito, ma soprattutto ci siamo ascoltati tanto, con lo sguardo, con il corpo e con l’esperienza.

Era la prima volta che gareggiavate insieme?

A: No, abbiamo già fatto un Europeo in Germania e siamo arrivati sesti. Stesso risultato nel Duo di Street. Quest’anno abbiamo puntato ad alzare il nostro livello e ci siamo riusciti. È stato davvero un grande successo che ci rende orgogliosi.

S: Rispetto alle altre occasioni che abbiamo avuto modo di gareggiare insieme, all’Europeo abbiamo avuto un’intesa diversa, siamo cresciuti sia in termini di percezione reciproca sia di esperienza. In gara abbiamo annullato le distanze mettendo in campo la nostra passione.  

Da quanti anni ballate?

A: Sono quattro anni che pratico Hip Hop e Electric Boogie, ho deciso di fare queste discipline fin da piccolo. La mia famiglia è di origini colombiana e domenicana, quindi con una cultura artistica di danze caraibiche. Come ho detto, ho sempre voluto fare danza, la musicalità era nel mio Dna e a me l’hanno trasmesso i miei genitori. Ho iniziato a 10 anni con le Danze Latino Americane, con lo Show Dance e con il Modern, poi a 15 ho abbracciato l’Hip Hop. Tutte le discipline precedenti mi hanno aiutato per le danze urban, sia nel ritmo sia nel mio equilibrio.

S: Ballo da quando avevo 8 anni, ora ne ho 23: è una vita. Ho scelto l’Hip hop perché da piccola ero un po’ un maschiaccio e i miei genitori hanno pensato di farmi provare questa disciplina. Adesso la danza è la mia passione più viva. Per quanto riguarda l’Electric Boogie ho scelto invece io di provare questa disciplina ed è quella che mi da di più soddisfazione.

Cosa vi ha dato la danza?

A: Mi ha dato un equilibrio nella vita di tutti i giorni e in quella di atleta. Un equilibrio che è fondamentale per condurre una vita sana, che sia positiva nello sport e nella quotidianità.

S: È un metodo per scaricarmi, ho una vita bella densa, quindi quando sono in pista mi rilasso, sto nel mio habitat naturale. Quando sono in pista mi isolo, se siamo in 50, 60 è come se fossi da sola.

Cosa provate quando ballate?

A: Quando sono in pista mi trasformo, il mio corpo va da solo, quando sono nel Duo c’è una “connessione”, io e il mio partner siamo connessi sullo stesso piano, con la stessa adrenalina, con la stessa voglia, si crea quel linguaggio universale che ti fa parlare una lingua comune comprensibile a tutti. Ci capiamo noi atleti e ciò è visibile dal pubblico.

S: Un sentimento permanente è l’ansia. Se non c’è significa che non ami quello che fai. Più ballo e più ho ansia. Quello che adoro è la gara, è la competizione.

I prossimi appuntamenti?

A: A breve, fra due settimane, sarò a Bratislava per difendere il titolo di campione europeo di Street Show Dance, titolo che ho conquistato in Macedonia lo scorso anno. Poi sarò a Rimini per i Campionati Italiani.

S: Sarò a Rimini, dove parteciperò ai Campionati del Mondo di Street e poi avrò il Mondiale di Hip Hop Electric in Germania ad ottobre.