Francesco ha proprio la stoffa del campione. Ponderato, equilibrato, appassionato, attento: la conversazione è molto piacevole e ricca di spunti. Chi è Francesco? Ma come chi è Francesco? Francesco è Francesco Galuppo uno dei “ragazzi” che, con Debora Pacini, rappresenta una delle punte di diamante della FIDS. Francesco (siciliano di origini) e Debora (toscana purosangue) sono freschi reduci da un altro successo: la medaglia di bronzo agli Europei di Danze standard a Copenhagen.
Parliamo con lui, ma in realtà è come se parlassimo anche con Debora, la sua inseparabile partner in pista, che ricorre in ogni suo ricordo e dichiarazione. La compagna di danza alla quale è legato da 20 anni per allenamenti e successi. Una storia in cui prevalgono il sentimento dell’amicizia e la passione per le Danze standard. Lui e Debora sono coetanei: hanno 27 anni e da circa 20 sono una coppia di danzatori che miete successi in ogni angolo del mondo. Gli parliamo mentre prepara la valigia per l’ennesima gara: la coppia sta per volare a Tokyo.
Francesco e Debora, sono stati per tre volte secondi ai Mondiali: una prima volta in classe Junior, le altre due nella Youth. “Ricordiamo la prima volta con particolare emozione – incalza Francesco, con chiaro accento toscano anche se le sue origini familiari in realtà, come abbiamo detto, sono siciliane, è di Erice, in provincia di Trapani – perché davvero non potevamo prevedere di conquistare la medaglia d’argento. Fu una gara tanto bella quanto imprevista. Gareggiammo in Slovenia, a Maribor. Correva il 2005 e Debora e io eravamo quattordicenni. Toccammo il cielo con un dito”.
Una vita per la danza…
“Già, è proprio così. E davvero non sappiamo immaginare la nostra esistenza senza la passione per questo sport. Oggi ci segue il ct della nazionale Davide Cacciari, ma alla nostra costruzione e formazione quando ci siamo avvicinati alla danza ci hanno pensato i genitori di Debora, Entrambi sono maestri di ballo che qui in Toscana hanno una bellissima scuola di danza”.
Com’è andata a Copenhagen?
“Se si conquista il terzo posto agli Europei non si può che essere soddisfatti. È stata una gara bella e intensa, con moltissimi atleti di valori. E noi abbiamo avuto una medaglia di bronzo e un bellissimo regalo supplementare che è andato oltre il significato sportivo”.
Bene. Ora che hai creato la suspense ci dici qual è stato questo regalo?
“È presto detto. Con grande gioia abbiamo avuto tra i nostri tifosi una coppia di allievi della nostra scuola che in totale segreto ci hanno voluto seguire fino in Danimarca per sostenerci. Per me e per Debora è stato un grande regalo oltre che una bella sorpresa”.
E adesso…
“E adesso tre appuntamenti importanti. La gara World Open di Tokyo, una gara di Grande Slam a Helsinki e poi i Campionati di Rimini a luglio. Come si vede le sfide non mancano”.
Sogno nel cassetto…
“Vincere i Mondiali Amatori Adulti di Vienna a novembre. Sarebbe una grande soddisfazione per noi, per la Nazionale e per la Federazione”.
Premierebbe il lavoro di tanti…
“È proprio così. E va detto che mai come nell’ultimo anno abbiamo avvertito la vicinanza della Federazione. Il nuovo presidente, Michele Barbone, e i dirigenti federali tengono molto a noi e alla nazionale. Sono venuti a vederci ai World Games ed è stato molto bello sentirli così vicini”.
D’accordo la passione e l’amore per la danza. Ma oltre alle emozioni occorrono i… muscoli. Quanto vi allenate tu e Debora?
“Tanto. Mediamente dalle 15 alle 20 ore settimanali per la danza e altre 4-5 in palestra”.
Cosa farete, cosa farai quanto avrai finito la tua carriera di atleta?
“Intanto diciamo che, grazie al cielo, il nostro è uno sport in cui ci sono gare per tutte le età, ma quando sarà finita la carriera agonistica, dopo la danza per me ci sarà la danza. Insegnerò e sono convinto che farà così anche Debora che ha anche una grande storia familiare in questo senso”.
Certo che è impossibile parlare con te senza fare riferimenti alla tua partner. Ti hai mai sfiorato l’idea di cambiare ballerina?
“L’idea non mi ha mai sfiorato. E fare riferimento a Debora non è giusto, è sacrosanto. Nel nostro sport tutto è armonia, affiatamento e simbiosi. Il vero protagonista è la coppia. Anzi, mi date lo spunto per dire una cosa che vorrei dire da tempo. Vedo che c’è in giro una specie di moda che porta a cambiare ballerino o ballerina. In tanti vanno a caccia di nomi stranieri. E lo stesso vale per i tecnici. Cambiare maestro è un errore quanto lo è cambiare partner. Lo dico soprattutto ai più giovani. Bisogna creare un percorso e incamminarsi insieme per raggiungere i risultati. Durante il percorso ci saranno alti e bassi, successi e insuccessi, errori e grandi performance: è esattamente così che si costruisce una coppia di successo”.
Auguri ragazzi. Sono quelli che come voi portano in giro la nostra bandiera e i nostri valori che ci inorgogliscono e rendono la FIDS un punto di riferimento nel mondo dello sport.