La Federazione continua a puntare sulla qualità e sulla preparazione. Quest’anno la Federazione ha puntato su una squadra di numeri uno dalla carriera e dalla fama internazionale per la disciplina Danza Classica. Un trio d’eccellenza, Mario Marozzi, Dominique Claude A. Portier, Alexandre V. Stepkine che ha preso posto nel Teatro Broadway per valutare le 200 unità competitive in gara dalle quali, ieri, sono usciti i nuovi Campioni Italiani di Danza Classica.
«L’atmosfera è stata fantastica,c'è stata una grande organizzazione – ha dichiarato Mario Marozzi – avere un palco di gara rialzato, grazie al quale lo sguardo può scorgere da vicino e nel particolare le tecniche degli atleti è molto importante al fine della valutazione complessiva del ballerino e delle sue capacità artistiche. Il livello tecnico dei danzatori - ha proseguito - è stato alto ma c'è ancora tanto da lavorare. La danza classica è un'arte che bisogna esercitare tutti i giorni, è una disciplina che vive di schemi e di rigidità, il compito principale lo rivestono gli insegnanti che devono avere un'altissima professionalità nell'insegnamento. La classica - ha continuato - è una disciplina difficile, non è facile arrivare. Per i danzatori il mio consiglio - ha concluso - è quello di sempre, perseverare e allenare il fisico, allenare la mente, portare il corpo all'estremo, fare rinunce e poi ci deve essere la componente principale presente in ogni attività artistica: la grande passione».
Di compito assai difficile ha parlato invece Dominique Claude A. Portier che nel giudicare gli atelti ha notato come «si sono esibiti gruppi eccezionali di grande preparazione tecnica ed artistica e anche nelle esibizioni più semplici straripavala la gioia di danzare e di partecipare. Nella tecnica - ha proseguito - ho cercato un’emozione, un’energia che potesse infiammare il cuore. Bisogna studiare con regolarità con entusiasmo ed ambizione - ha continauto - una ambizione sana che fa crescere e fa dare il meglio. I Campionati - ha concluso - hanno promosso un'ottima organizzazione, una grande professionalità da parte di tutti. È stato un grande piacere prendere parte all'evento».
Per Alexandre V. Stepkine «i danzatori sono stati molto bravi, c'è stata una grande partecipazione e anche il livello mi è piaciuto. Ci sono stati atleti che hanno dimostrato una grande qualità tecnica, tutto è stato molto interessante e piacevole - ha continuato. Per tutti coloro che vogliono intraprendere la vita del ballerino di danza classica - ha concluso - il mio consiglio è quello che ho interpretato nella mia vita, lavorare duramente ogni giorno, la danza classica non è uno scherzo è una disciplina che deve essere interpretata con grande professionalità e rigidità».
DOMINIQUE CLAUDE A. PORTIER
Maestro e ballerino francese studia a Lione con Marcel Martin ad a Cannes con Rosella Hightower , sotto la direzione della quale entra all’Opera di Marsiglia.
Dal 1971 al 1974 e’ solista dei Balletti di Marsiglia di Roland Petit ; in seguito primo ballerino all’Opera di Lione , citta’ nella quale dirige una scuola di ballo. Dal 1982 , trasferitosi in Italia , collabora come assistente , maitre e primo ballerino con le principali compagnie italiane tra cui : Balletto 90, MDA Produzioni Danza , Balletto di Roma e Balletto di Napoli nonche’ gli enti lirici di Torino , Verona , Catania e Genova.
Interpreta ruoli da protagonista nella “Compagnia Italiana di Balletto di Carla Fracci”. Numerose le sue interpretazioni accanto a noti attori e cantanti come : Paola Pitagora , Maria Monti, Bianca Toccafondi e Giorgio Albertazzi.
ALEXANDRE V. STEPKINE
Nato a Saratov (Russia), Alexandre Stepkine si diploma nel 1976 presso la Scuola di coreografia, danza classica e carattere. Nel 1977 è primo ballerino del Teatro dell’Opera e del Balletto di Saratov dove interpreta i principali ruoli del repertorio classico e moderno. Dal 1983 al 1988 è solista del Teatro Kirov di San Pietroburgo dove lavora con grandi coreografi come A. Messerer e V. Vassiliev e come partner di famose ballerine come I. Kolpakova e A. Asylmuratova. Dal 1988 al 1992 è solista nel Béjart Ballet Lausanne dove interpreta numerosi ruoli principali nelle più note coreografie del grande maestro. Nel 1998 viene nominato coreografo e responsabile dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo di Palermo. Collabora con il regista Jérôme Savary, curando nel 2002 le coreografie per “La Cenerentola” di Rossini, rappresentata al Teatro Massimo di Palermo, al Teatro Real di Madrid e all’Opéra Garnier di Parigi. Nel 2003, sempre per la regia di Savary, coreografa la rivisitazione dello spettacolo “La sempre Bella e la piccola bestia”, rappresentata prima a Vevey in Svizzera e successivamente all’Opéra Comique di Parigi. Nel 2004 riceve da Carla Fracci l’incarico di Maître de Ballet del Teatro dell’Opera di Roma.
MARIO MAROZZI
Primo ballerino étoile del Teatro dell’Opera di Roma, inizia i suoi studi di danza all’età di nove anni presso la Scuola di Ballo del Teatro, dove si diploma all’età di sedici anni con il massimo dei voti.
Interprete principale nelle produzioni di balletto del repertorio classico e moderno: Il lago dei cigni, Giselle, Coppelia, Don Chisciotte, Raymonda, Paquita, Cenerentola, Romeo e Giulietta, Onegin, Fedra, Spartacus, La Sylphide, Notre Dame de Paris, La Strada, L’après-midi d’un faune, Orlando, Lo Schiaccianoci.
È spesso invitato come guest in famose compagnie all’estero, fra le altre: Northern Ballet a Londra, Balletto Nazionale a Rio de Janeiro, Ballet du Capitole a Toulose, Deutsche Oper di Berlino.
Durante la direzione di Carla Fracci, ha partecipato intensamente alle stagioni di danza, riscuotendo notevole successo nel balletto di Fokine, Shéhérazade. È stato protagonista, al fianco di Carla Fracci, nelle ultime produzioni Amleto, principe del sogno, coreografia di Luc Bouy, e Dio salvi la Regina, coreografia di Mario Piazza.