C’è un’aria fresca. Un’aria di novità e di ritrovata serenità. Questi Campionati Italiani assoluti e di categoria in corso di svolgimento a Rimini celebrano più traguardi: i 20 anni di ammissione da parte del Coni della Danza Sportiva nelle “discipline associate”, i 10 anni la decima edizione di riconoscimento ufficiale della Federazione che, peraltro, coincidono anche con la decima edizione di Sportdance. Il viavai tra padiglioni e aree commerciali è da grande kermesse. Una kermesse colorata e trasversale: ti imbatti in atleti giovanissimi e anche in quelli… diversamente giovani.
“In realtà tutti qui – esordisce il presidente Michele Barbone – hanno un unico comune denominatore e si chiama passione. Una passione forte, talvolta incontrollabile, perché la danza entra nel sangue, sprigiona energia, flette i muscoli, impiega la mente come una centralina di controllo per ogni movimento che si inserisce in un ballo in cui armonia e forza sono una miscela che rende unico questo sport”.
Presidente Barbone la prima settimana è alle spalle, proviamo a fare un primo bilancio?
Non è proprio il caso e non per ragioni scaramantiche. I bilanci si fanno sempre alla fine e per come la vedo io non servono per nulla a dirci se e quanto siamo stati bravi. Servono a farci individuare i nostri punti di forza, ma servono soprattutto a farci comprendere quali sono i nostri punti di debolezza. Se dobbiamo puntare all’eccellenza non c’è spazio per l’autocompiacimento, dobbiamo diventare un’organizzazione in apprendimento continuo. Un’organizzazione che migliora, ascolta e innova.
Ci sarà pure qualcosa di cui però va fiero?
Sì, del fatto che moltissimi nostri tesserati e i loro familiari in queste ore ci fermano nei padiglioni per stringerci la mano e invitarci a proseguire nel percorso di rinnovamento che stiamo realizzando. Dico “ci” perché se è vero che è il presidente diventa un punto di riferimento per chi vuole conoscere l’andamento dei Campionati è altrettanto vero che mai come in questi giorni c’è una squadra fantastica al lavoro. Il Consiglio Federale ha varato e sposato in pieno il nuovo corso e siamo qui a disposizione di tutti.
La novità più significativa che è piaciuta di più qui a Rimini?
Su questo non ho dubbi. Gli atleti si sentono tutelati dal lavoro imparziale di chi li giudica. In questo senso il nostro allineamento ai valori dello sport concordati con il CONI ha fatto davvero passi da gigante. Siamo sulla buona strada perché questa è senza mezzi termini una “rivoluzione culturale” nel nostro ambiente.
Qualcuno ha detto che lei è come Padre Pio, compare in ogni padiglione in ogni momento…
Buona questa, ma in realtà sto solo cercando di interpretare il mio ruolo di presidente in modo moderno. Il che significa combinare efficienza ed efficacia. A cosa serve essere qui e rimanere in ufficio per interpretare il ruolo dell’inarrivabile presidente. È un modello antiquato che non mi è mai appartenuto. Se sono il presidente della Fids è solo per volontà dei nostri tesserati e dei loro rappresentanti. Sono orgoglioso del ruolo, anzi orgogliosissimo, ma sono un uomo di sport e quindi sono sempre sul campo in mezzo a coloro che lo sport lo onorano con le loro prestazioni.
Per questo ha fatto sapere che in questi giorni è disponibile a incontrare chiunque lo chieda?
Esattamente. Ascoltare i nostri tesserati e i loro familiari è per noi un’attività impagabile. Comprendere i loro bisogni e soddisfarli può generare solo la crescita quantitativa e qualitativa della Federazione. Operiamo con i valori dello sport, ma con le dinamiche di un’azienda moderna che non può prescindere da valori, visione, missione e condivisione.
Prossimi obiettivi?
Nell’immediato far trascorrere e trascorrere un’altra settimana di gare all’insegna delle performance, del sorriso e del fair play. Poi andare avanti con il programma federale di crescita e sviluppo, ma su questo non ho dubbi perché la federazione oggi dispone di una squadra che ha compattezza, esperienza e competenza. Il nostro obiettivo è il posizionamento del marchio FIDS con un ruolo da protagonista nel movimento sportivo. I numeri sono dalla nostra parte, la determinazione pure. Toccherà a noi dimostrare di meritare la fiducia che il popolo della Danza Sportiva ci ha accordato.